PAROLE

Il ritratto fotografico

Breve saggio — uno sguardo in macchina sul lavoro di Fabio Fantuzzi.
di Diego Macrì

“Era la fine di agosto di quest’anno. Il mio hobby, come ogni estate, era respirare a Scilla, in Calabria, sullo stretto di Messina, dove sono nato e dove ogni estate immancabilmente torno (ri-torno). La consuetudine del rito ci comunica, con la prevedibile successione dei fatti promessi, una confortante sensazione di controllo dell’esistenza: c’è qualcosa che accadrà e che già conosci. D’estate, a Scilla, sono alla ricerca del rito”
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Terre piatte

Introduzione al lavoro fotografico di Fabio Fantuzzi sul paesaggio
di Matteo Marchesini

“Si è fatta fin troppa retorica, negli ultimi decenni, sull’identità padana e le sue bizzarrie. E la retorica, mentre le gonfia, riduce le figure a macchiette. Così si dimentica che nell’uomo della grande pianura può albergare una follia poco addomesticabile. Cheta o brutale, questa follia – sublimata quando è possibile in eccentricità – deriva forse in parte dal paesaggio. Esistono le vertigini delle alte vette, che tentano al precipizio; ma esiste anche la vertigine dell’orizzonte sconfinatamente piatto, che sembra non permettere fughe da sé se non, appunto, nella fantasticheria nebbiosa, canicolare, demoniaca.”
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